Francesco Domenico Chiarello

 
 

 
 

Sabato 28 Giugno 2008 Francesco Domenico Chiarello, penultimo soldato sopravvissuto alla Grande Guerra,  si è spento a un passo dai 110 anni.

Lo ricordiamo con una foto e la scheda pubblicata sul volume Gli Ultimi (Bultrini-Casarola) edito da Nordpress Edizioni.

Un ricordo è stato espresso anche dal giornalista Rai Roberto Olla, sul suo blog http://passatopresente.blog.rai.it/

 
     
 

Dal volume Gli Ultimi

 

FRANCESCO DOMENICO CHIARELLO

racconta...

 

Lungo la costa ionica, nella parte nord della Calabria, si trovano stupende città, come Crotone e Cirò, che conservano ancora le vestigia storiche delle polis greche. All’interno invece, piccoli paesi, arroccati ai piedi della Sila, fra le coltivazioni di olivo e di agrumi, fanno da contraltare ai centri urbani più grandi.

Uno di questi è Umbriati, dove sono nato il 5 novembre 1889. Ho sempre lavorato la terra, fin da bambino, e non ho neanche avuto la possibilità di andare a scuola. Ma quando sono partito per la Grande Guerra ho acquisito un bagaglio di esperienze che mi sono portato appresso tutta la vita.

Sono stato chiamato alle armi nel 1918, arruolato presso il distretto militare di Castrovillari. Dopo tre mesi di addestramento fui aggregato al 19° Reggimento di fanteria di Cosenza, comandato dal colonnello Squillante. Così fui trasferito sul fronte del Trentino.

Arrivai al fronte proprio nel periodo in cui l’esercito italiano stava riorganizzando i suoi reparti per prepararsi alla controffensiva del Piave e poi alla battaglia di Vittorio Veneto. Ho avuto la fortuna quindi di prendere parte a quella grandiosa riscossa che ha unito tutti noi italiani con un unico intento, la vittoria.

L’8 settembre partii dal porto di Taranto per l’Albania, Valona. Purtroppo mi ammalai di malaria perché quelle zone non erano state ancora bonificate. Venni ricoverato in ospedale e appena guarito mi imbarcai di nuovo sulla nave Santa Lucia che mi portò in Montenegro dove prestai servizio per altri due anni.

Finalmente ottenni il congedo, dopo essere tornato in Italia e assegnato al deposito della caserma Garibaldi di Milano.

Mi sposai dopo la guerra e tornai finalmente a lavorare nei campi e ad allevare bestiame. Ma fui di nuovo costretto a interrompere la mia attività nel 1940, quando fui richiamato in servizio a San Gregorio, in provincia di Reggio Calabria. Dopo sei mesi fui definitivamente congedato nel dicembre dello stesso anno.

Sto vivendo la vecchiaia in compagnia di mio figlio e mia nuora e abitiamo a Cirò Marina in una casa costruita grazie al faticoso lavoro nei campi. La mia vita è sempre stata conquistata al prezzo di duri sacrifici. Forse anche questo è il segreto della longevità. La costante e grande presenza d’animo che mi ha sempre contraddistinto.

 
 
 

 
  Gli Ultimi  I sopravvissuti ancora in vita raccontano la Grande Guerra  
  Nicola Bultrini, Maurizio Casarola  
  Edizioni Nordpress  
 

ISBN

97888657936

Pag.

192

Formato / Size

15 x 21 cm

Lingua / Language

Italiano

 
 

info@euroarms.net